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  1. In ascolto della Madonna a Medjugorje
    Il messaggio della Madonna a Mjriana del 2 febbraio 2016

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    conoscenza di Crsito
    By p.carlo il 5 Feb. 2016
     
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    Cari amici, gustiamo e meditiamo questo bellissimo messaggio della Madonna, arrivato a noi dal cielo in questi giorni. Il mio breve commento vi potrà aiutare a comprendere le profondità dell'insegnamento di Maria, la Donna vestita di sole, la Grance Madre del popolo di Dio.

    Messaggio del 2 febbraio 2016


    “Cari figli, vi ho invitati e vi invito nuovamente a conoscere mio Figlio, a conoscere la verità. Io sono con voi e prego che ci riusciate. Figli miei, dovete pregare molto per avere quanto più amore e pazienza possibile, per saper sopportare il sacrificio ed essere poveri in spirito. Mio Figlio, per mezzo dello Spirito Santo, è sempre con voi. La sua Chiesa nasce in ogni cuore che lo conosce. Pregate per poter conoscere mio Figlio, pregate affinché la vostra anima sia una cosa sola con lui. È questa la preghiera ed è questo l’amore che attira gli altri e vi rende miei apostoli. Vi guardo con amore, con amore materno. Vi conosco, conosco i vostri dolori e le vostre afflizioni, perché anch’io ho sofferto in silenzio. La mia fede mi ha dato amore e speranza. Vi ripeto: la Risurrezione di mio Figlio e la mia Assunzione al Cielo sono per voi speranza e amore. Perciò, figli miei, pregate per conoscere la verità, per avere una fede salda, che guidi i vostri cuori e sappia trasformare le vostre sofferenze e i vostri dolori in amore e speranza. Vi ringrazio”.


    Bellissimo messaggio, in cui il tema fondamentale è la conoscenza di Gesù Verità, mentre le note melodiche che accompagnano questo tema sono le seguenti virtù: “quanto più amore e pazienza possibile”, “sopportare il sacrificio”, “essere poveri di spirito”,”soffrire in silenzio come ha fatto Maria”, “amore e speranza” (ripetuto tre volte).
    Ed ora il tema di fondo: conoscere Gesù Verità. La Verità significa la piena rivelazione di Dio. Gesù è la piena rivelazione di Dio come dice Giovanni: "Dio nessuno l'ha mai visto. Proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato" (Gv 1,18). Di che conoscenza si tratta? Non di una conoscenza dottrinale soltanto, molti esegeti del Vangelo sono più avanti di noi in questa conoscenza dottrinale anni luce. Si tratta invece di una conoscenza nello Spirito Santo, che ci rivela il mistero di Cristo in tutte le sue dimensioni come una realtà viva, presente, palpitante, coinvolgente mente, cuore, i pensieri, gli affetti, le forze così che possiamo diventare “una sola cosa con lui”! Meta sublime, che anticipa fin da quaggiù la vita del mondo che verrà. Di questa conoscenza sublime di Cristo parlava l’apostolo Paolo per esperienza personale. Le sue Lettere sono una effusione vulcanica della conoscenza del Figlio di Dio che lo riempiva come le acque ricoprono un oceano. Voglio citare questo testo autobiografico di Paolo, che propongo alla vostra meditazione come commento a quanto richiede la Madonna in questo messaggio:

    “Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede. E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti. Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo. Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
    Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea” (Filippesi 3, 7-16).


    Paolo parla della sua personale conoscenza di Cristo che lo aveva completamene afferrato, non come una cosa accessibile solo a lui, grande apostolo, ma accessibile a tutti i fedeli di Cristo, così che propone queste sublimi mete spirituali a tutti i credenti! Quindi coraggio e all’opera senza stancarci, perché”è tanto il ben che io mi aspetto che ogni pena mi è diletto”!
    Raggiungendo sempre più questa unione con Cristo così da essere con Lui “una sola cosa”, allora, come dice la Madonna, raggiungeremo anche “l’amore che attira gli altri e ci rende suoi apostoli”.
    Dicevo prima che questo tema della conoscenza di Cristo è modulato dalle note di tante virtù che ci fanno raggiungere questa meta. Infatti, non si tratta di raggiungere una conoscenza dottrinale, ma spirituale. Che vuol dire “conoscenza spirituale”? La parola “spirito” richiama quest’altra:“anima”.
    Si tratta di una conoscenza dell’anima, che è spirito e, in quanto tale, è capace di conoscere Dio così com’è ed essere unita a lui, tanto da essere un solo spirito con Dio e Gesù. Se però l’anima da sola è debole per raggiungere questa unione così sublime, ci pensa lo Spirito Santo a rafforzarla con i suoi sublimi doni spirituali di conoscenza, di amore e di sapienza così che per l’anima diventa naturale unirsi a Cristo come una sposa si unisce allo sposo. Questa conoscenza indica, quindi, una passione e una unione con Cristo con le proprie forze sentimentali, affettive, intuitive, profonde, che vanno molto al di là della mente che sa una dottrina. Ora la nostra anima diventa veramente capace di questa conoscenza spirituale mediante le virtù, di cui alcune sono nominate dalla Madonna, ma ve ne sono anche altre. Una sintesi di queste virtù è presente nelle beatitudini di Gesù, che potremmo adattare al nostro argomento in questo modo: “Beata l’anima che è povera in spirito, perché raggiunge la conoscenza di Gesù in spirito” e questa conoscenza la introduce nel possesso del Regno dei cieli, che è tutto nella Persona divina di Gesù. Così si può dire delle altre beatitudini. Lascio a voi il compito di fare l’adattamento delle altre beatitudine al nostro argomento come io ho fatto per la prima.

    Concludo, dicendo che la Madonna non è una moralista nel suo insegnamento. Non viene ad esortarci a praticare tante virtù morali per guadagnarci poi il premio quando saremo giudicati da Dio dopo la vita presente. Essa ci dà un insegnamento “teologale”, di teologia evangelica, in cui al centro vi è l’amore di Gesù e l’unione con Lui come meta del cammino spirituale che ci porta al Regno di Dio e alle sue beatitudini. Le virtù sono come gli scalini di una scala. Si salgono perché si intende arrivare al sommo della scala, dove troveremo Cristo, l’unione con Lui e, mediante lui, l’unione con la Trinità intera, Padre, Figlio e Spirito Santo, nostra beatitudine eterna. Così sia per tutti noi.
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